Danimarca, Ludvig Wacker si ritira a 21 anni e accusa: “Uso di pasticche grottesco nel ciclismo”

Ludvig Wacker abbandona il mondo del ciclismo e punta il dito contro l’eccessivo uso di farmaci. Il corridore danese, che lo scorso anno era nell’organico della formazione di sviluppo della Sunweb e quest’anno stava correndo con una compagine Continental  danese, ha rivelato ai media del suo paese che il prossimo anno non sarà in gruppo dopo aver definito “grottesco” l’uso di pasticche nel ciclismo, anche quelle non proibite. Pochi giorni dopo le lamentele di un pro navigato come Arnaud Démare, anche tra le nuove leve dunque qualcuno solleva dei malumori, con il classe 2000 che ha sottolineato che in genere sono direttamente i corridori a procurarsi le sostanze di cui hanno bisogno, senza prima passare dai team.

 

Sono stufo di tutte queste pillole nello sport – ha dichiarato, spiegando uno dei vari motivi che l’hanno portato al ritiro – Possono anche essere legali, ma sono comunque stufo che siano nel ciclismo e credo sia grottesco che debba essere così ovvio. È ovvio. Nelle grandi corse, ci sono ciclisti che corrono con in tasca dei piccoli contenitori con delle pasticche e così via. Io non ho mai voluto prendere nulla, ma poi sai che tutti gli altri stanno prendendo roba che tu non prendi. Penso che spesso siano direttamente i corridori giovani a farlo da soli. Non necessariamente ci sono i team dietro.  I corridori possono procurarsele da soli, non è così difficile metterci sopra le mani. Ci sono anche antidolorifici e caffeina, tra le altre cose. Le dosi che ne assumono sono assurde, perché non si sa gli effetti che potranno avere sul corpo tra vent’anni”.

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